SAT / E201 - Senter del Menador
Escursioni
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Durata 2,7 h
Percorso 5,8 km
Ascesa 883 hm
Discesa 145 hm
Altezza massima 1387 m
SAT / E201 - Senter del Menador - Informazioni
Per imboccare il sentiero, una volta raggiunto il bivio col cartello che indica l'inizio del paese Santa Giuliana, si va a destra seguendo per km 1,3 la Via al Dazio fino alla Villa Sacro Cuore dove, proprio di fronte, si trova l'imbocco del sentiero.
Superate le ultime case dell'abitato, percorrendo numerose svolte guadagnamo quota fino a raggiungere un ponte oltre il quale transitiamo su un fianco franoso (qui il sentiero è stato arginato con tronchi), lungo il quale si gode una splendida vista sull'Alta Valsugana, con Caldonazzo e di Levico e i rispettivi laghi. Oltrepassato il tratto di frana, entriamo nella stretta Val di Pissavacca che si percorre ora su uno e ora sull'altro versante. Superata una sorgente (unica possibilità di rifornirsi d'acqua) continiuamo a salire, attraversiamo per l'ultima volta il rio verso destra e, in breve, arriviamo a un capitello eretto su di un dosso. Da qui proseguiamo superando un breve tratto di roccette, attrezzato con una fune (utili quando il sentiero è innevato o ghiacciato) e si saliamo lungo un tracciato che si fa via via più agevole, fino a guadagnare il ciglio dell'altopiano (capitello) dove nella successiva radura si trova la Baita Cangi. Lasciata sulla sinistra la strada forestale per Passo e Cima Vézzena (sentiero 205 ed E5), svoltiamo a destra su strada forestale e proseguiamo in leggera discesa per ampi e ondulati boschi di conifere fino alla Busa della Segheta, dove si innesta il sentiero (via ferrata 233) della Val Scura. Attraversato il ponte sul Rio Bianco si sale per sentiero nel bosco e per i prati delle Fratesèle fino all'Albergo Monterovere, a lato della S.S. 349.
Superate le ultime case dell'abitato, percorrendo numerose svolte guadagnamo quota fino a raggiungere un ponte oltre il quale transitiamo su un fianco franoso (qui il sentiero è stato arginato con tronchi), lungo il quale si gode una splendida vista sull'Alta Valsugana, con Caldonazzo e di Levico e i rispettivi laghi. Oltrepassato il tratto di frana, entriamo nella stretta Val di Pissavacca che si percorre ora su uno e ora sull'altro versante. Superata una sorgente (unica possibilità di rifornirsi d'acqua) continiuamo a salire, attraversiamo per l'ultima volta il rio verso destra e, in breve, arriviamo a un capitello eretto su di un dosso. Da qui proseguiamo superando un breve tratto di roccette, attrezzato con una fune (utili quando il sentiero è innevato o ghiacciato) e si saliamo lungo un tracciato che si fa via via più agevole, fino a guadagnare il ciglio dell'altopiano (capitello) dove nella successiva radura si trova la Baita Cangi. Lasciata sulla sinistra la strada forestale per Passo e Cima Vézzena (sentiero 205 ed E5), svoltiamo a destra su strada forestale e proseguiamo in leggera discesa per ampi e ondulati boschi di conifere fino alla Busa della Segheta, dove si innesta il sentiero (via ferrata 233) della Val Scura. Attraversato il ponte sul Rio Bianco si sale per sentiero nel bosco e per i prati delle Fratesèle fino all'Albergo Monterovere, a lato della S.S. 349.
Direzioni
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Punto di partenza
Santa Giuliana (Caldonazzo)
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Punto d'arrivo
Monterovere
Difficoltà
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Difficoltà
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Fitness
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Esperienza
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Paesaggio
Stagione consigliata
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