Ridente e incontaminato è il territorio più a sud della regione. Vi accoglieranno sontuose colline, immense distese di vigneti e frutteti, verdeggianti prati e in frastagliati paesini della conca: benvenuti in Bassa Atesina!
Da Castel Firmiano alla confuenza tra i fiumi Isarco e Adige, costeggiando in ciclabile gli argini del più grande fiume dell’Alto Adige in direzione sud, si varcano ben presto i confini della Bassa Atesina. In questo territorio della conca più a sud della regione sono le piste ciclabili a farla da padrona: sulle due ruote andiamo alla scoperta dei pittoreschi paesi di questa microregione.
A soli 20 km di distanza Bolzano si raggiunge il piccolo paese di Ora con il suo centro storico raccolto. È proprio qui che inizia il nostro viaggio alla scoperta dei tesori della Bassa Atesina. Sul declivio esattamente sopra al paese salta subito all’occhio un territorio povero di vegetazione: la collina di Castelvetere (Castelfeder) sovrasta il paese e, come un parco tra boschi e acquitrini, con le sue rovine dimenticate, avvolge l’intero circondario ricco di miti e leggende. Un po’ più in alto la collina presenta una profonda gola che taglia in due il paesaggio alpino: è il canyon altoatesino, il Parco geologico “Gola del Rio Foglie - Bletterbach” ai Piedi del Monte Corno, che vi trasporta in un avventuroso viaggio nel tempo fino agli albori dell’evoluzione della terra.
Ritornati in sella si segue la pista ciclabile madre, quella che costeggia l’Adige: pedalare sul percorso “Imperatrice Maria Teresa” nello stesso senso delle acque del fiume è un piacere che non costa fatica. Merita una visita anche il paese di Egna con i suoi antichi portici e Termeno con la Chiesetta di S. Giacomo a Catellaz, frazione che domina il paese, la quale ospita meravigliosi affreschi del 13esimo secolo.
Si prosegue pedalando attraverso le vigne: grazie ai 200 giorni di sole e alla temperatura mite, in questo territorio la viticoltura ha da sempre assunto un ruolo fondamentale. Si ritrovano perciò numerosi antichi vitigni come la famosa “Alte Rebe”, un vitigno di più di 400 anni fa, cresciuto in facciata, che ricopre un antico podere a Magrè-Cortaccia o le numerose piante che circondano Villa, frazione di Egna. Sempre a Cortaccia si trova podere vitivinicolo più elevato di tutto l’Alto Adige della cantina vinicola del castello “Turmhof” a Niclara, piccola borgata del comune. Sul sentiero del vino gli escursionisti possono riconoscere „il cammino della vita“ del vino, dall’impianto della barbatella fino alla degustazione del vino stesso. Da qui la famosa strada del vino con una vegetazione tipicamente mediterranea, serpeggia voluttuosamente sino a Termeno, caratteristico paese di origine del “Gewürztraminer”, uno tra i più famosi vini bianchi autoctoni dell’Alto Adige. La tappa finale di questo magnifico territorio è il piccolo borgo di Salorno, nella cosiddetta “chiusa”, la porta dell’Alto Adige. Incastonato nella parete rocciosa sopra al grazioso paesino si erge la rovina del Castello “Haderburg” o Castel Salorno, che domina la vallata da una parete quasi verticale e vale assolutamente una visita. Poco lontano si raggiunge la nascosta e rumoreggiante cascata del Rio Stigia. Questo è il sapore del sud dell’Alto Adige.